ROUND 6 - I VIAGGI
Il viaggio è la ricompensa. Non sono molti i libri che ho letto in vita mia, a volte mi è capitato di sfogliarli e leggere solo una frase o due. Non ho mai avuto grande voglia di studiare e spesso mi annoio dopo la terza riga. Una volta ho aperto la biografia di Steve Jobs e ho scoperto che una sua massima è stata “il viaggio è la ricompensa”. L'ho fatta mia, ho sempre preferito viverle, piuttosto che immaginarle le cose.
A 19 anni vado in Olanda, Amsterdam, con Andrea con cui condivido scuola e tempo libero e Mika, un italo-finlandese che ha dimenticato la parola limite a casa.
Partiamo forte, 3 canne a giro alle 9 e 30 di mattina, ricordo ancora le mie parole: “Portatemi da mangiare, sto per svenire!’’. I primi due giorni scorrono cosi, tra cartine tabacco, amnesia e birre, quando ci viene in mente che siamo nella città dei funghi.
Sono buoni e alle volte nutrienti, ma quelli messicani e hawaiani sono tutta un'altra storia. Ne compriamo una scatola, la dividiamo, ma dopo mezz'ora ancora nulla, la botta non sale. Seconda scatola. Nulla. Ok usciamo a comprare la terza. Ingoiarli è come mandare giù un grumo di polvere, fanno schifo, ma dalla terza, divisa a metà, qualcosa comincia a farsi sentire. Andrea, che di funghi non ne ha presi per via della sua sfigata febbre in piena vacanza ci guarda stranito. All'improvviso la stanza si trasforma in un set cinematografico, rido come un ebete perché “vedo” telecamere dappertutto e urlo ad Andrea di cominciare a “girare sto cazzo di film”.
È tutto così comico, reale, potente. Un'allucinazione. Benvenuti nel fantastico mondo dei funghetti magici.
Il tutto è un mix di piacevoli risate, non ho mai riso così tanto in vita mia, era difficile smettere anche davanti al tipo del McDonald che stava cercando solo di fare il suo lavoro, alla fine spazientito ci butta fuori con un secco ‘’italiani di merda’’.
Il ritorno in camera è un disastro, piscio per terra, fotocamera rotta con cui improvvisiamo una partita a calcio, l’inspiegabile dirottamento dei contatti tra cervello e azione.
Non sono riuscito in tutta la serata a fare ciò che la mia testa mi diceva! Insomma i funghetti sono la droga più bella che ho mai assaggiato!
Piccola parentesi anche in Grecia, con Paolo, allora mio collega di lavoro quando avevo 22 anni e lui 31, un viaggio azzardato, non avrei mai potuto sapere che saremmo diventati da li a poco dei grandi amici, ci tenevo a scrivere di Mykonos, più che per i paesaggi e le giornate passate da Sasà al Super Paradise Beach tra fiumi di alcool, per spiegarvi quanto è stato importante per me questo ragazzo, l’unico a farmi forza sulle mie scelte future di cui tra poco vi racconterò.
Prima della Grecia c'era stata Barcellona, poi un po’ di Italia e poi Scozia. Della Spagna ricordo che eravamo tantissimi, piccoli e grandi, tossici e bravi ragazzi, alcolizzati e astemi, e della mia figura di merda con una prostituta del posto, chi era con me ricorderà quel giorno come se fosse oggi.
A Sondrio, con Davide, feci colpo su un gruppo di ragazze. Ne baciai due, Sondrio era la città natale della mia ex ed ero talmente fuori di testa che fu un viaggio “per vendetta”. Mi feci 700 km, mi sequestrarono la patente appena arrivati solo per una stupida vendetta ma come mi racconto non mollo mai e portai a casa il risultato.
Bel colpo che mi costò 4 ruote della macchina, qualcuno le aveva squarciate completamente per qualche motivo di cui non ricordo, eravamo ubriachi fradici.
California, 1 Agosto 2015, tengo a mente questa data e lo farò per il resto della mia vita, è stato il viaggio del dolore, della riscoperta di me stesso, della gratitudine, del divertimento e della svolta della mia vita. Provate a immaginarvi in un gruppo di afro-americani allo stadio dove gioca la squadra di baseball San Francisco Giants ad ascoltare Jay-z e Rihanna, a venire rincorsi con un taser da 1000 w, provate a farlo invece sul lungomare di Los angeles, a Venice beach in bici con degli amici e su un fuori strada nel bel mezzo del deserto, sono inspiegabili le belle emozioni provate, tanto quanto fare i conti con la solitudine, i pensieri di ciò che sarà di me, degli affetti che ti mancano e di molte altre cose, forse da fuori non si esterna ciò che sono veramente ma mi sento un ragazzo molto profondo e riflessivo e ciò di cui ho bisogno è allontanarmi da tutto e da tutti, far presa sul mio spirito di rivalsa e ricominciare.
Il senso di trovare un senso alla mia vita, che prima senso ne aveva poco (ripeterò “senso” solo un'ultima volta, lo giuro sul mio diploma della terza media preso a schiaffi e calci in culo di mamma), sta anche nel fatto che, da quando ho scelto questa strada (diventare un barbiere), i miei viaggi hanno tutto un altro sapore. Prima erano solo divertimento e cazzeggio.
Adesso guardo tutto con occhi diversi. Mi capita di fermarmi a guardare la vetrina di una barberia di un centro città, cercando di capire come funziona, se c'è qualche segreto che posso rubare anche solo con gli occhi, sognando un giorno di essere dall'altra parte del vetro.
Tutto comincia ad avere più senso...